mercoledì 20 febbraio 2013

Per gli Indecisi: Istruzioni di Voto


Tra pochi giorni ci saranno le elezioni, a quanto pare queste saranno le Elezioni, con la E maiuscola, in quanto dovrebbero cambiare l'Italia. Eppure ci sono ancora un sacco di persone che, come me, sono indecise su chi votare. Con questo post spero di aiutare questi indecisi a trovare il modo per farsi un idea dell'attuale offerta politica e di aiutarli ad orientarsi cercando di trovare il modo di votare il partito che maggiormente si avvicina all'idea di quello che vorremmo per la nostra Italia. Questi strumenti altro non sono che siti internet, che se usati nel modo giusto possono essere di grande aiuto.

Prima di cominciare, vorrei fare un'osservazione. Ammiro le persone indecise, quelle che non sanno chi votare, questo perché credo che l'indecisione sia frutto di una vera e propria riflessione sul futuro del nostro paese e sulle persone che vorremmo ci rappresentassero. Essere indecisi significa aver deciso di andare a votare, di esercitare la propria cittadinanza in modo attivo.  Essere disorientati da questa offerta politica è normale. Siamo bombardati da promesse, non si capisce chi sia alleato con chi e viene detto tutto e il contrario di tutto nel giro di poche ore. Essere indecisi significa che si sta valutando varie ipotesi e questo,è il metodo giusto per votare. Si valuta e si decide sulle proposte offerte, non si vota a scatola chiusa solo perché storicamente si è sempre votato un dato partito o solo perché ideologicamente siamo affini a quel partito. Certo l'ideologia e i valori espressi da un partito sono importanti, essi sono l'impronta e la guida che il partito dovrebbe seguire nell'attuare le proprie politiche. Ma credo l'ideologia e i valori non siano abbastanza, bisogna essere anche concreti e proporre soluzioni attuabili e non utopiche.

Tornando all'argomento principale, come dicevo essere indecisi potrebbe significare che si sta valutando diverse ipotesi, ma prima ancora di vagliare queste ipotesi bisogna conoscere quali sono. Bisogna sapere quali sono i partiti che possiamo votare e quali sono i loro programmi. Leggere i programmi è l'unico modo per sapere esattamente cosa propone un partito. Il programma vale molto di più di quello che viene promesso durante i comizi o durante le interviste alla tv. Questo perché il programma è un qualcosa che resta, che può essere consultato anche dopo le elezioni, le promesse e dichiarazioni no...come dicevano i latini Verba volant, scripta manent (anche se sono videoregistrate).
Ma in una situazione come quella odierna, dove i partiti si sono moltiplicati e dove non si sa neppure esattamente quanti siano, come facciamo ad orientarci? In questa missione impossibile ci viene in contro lo stato, o meglio, il ministero dell'interno. Difatti nel suo sito è stata istituita una pagina speciale contenente la lista di tutti i partiti che saranno presenti alle elezioni, le coalizioni che formano e i loro programmi. Questo sito è utile anche per vedere chi possiamo votare e chi stiamo votando a seconda della regione nella quale ci troviamo.
 
Certo passare tutti i partiti e leggere tutti i programmi, benché sia il modo migliore per farsi un idea è per valutare quale partito sia veramente affine a noi, è un lavoro molto lungo e noioso...e credo che nessuno lo abbia mai fatto veramente. Per fortuna non siamo dei deficienti, sappiamo benissimo all'incirca quali partiti orbitano nella nostra area ideologica. E questo è il momento giusto per farsi guidare da questa nostra "bussola morale" per leggere i programmi dei partiti rappresentante l'aera più affine a noi. Purtroppo ci sono molti nuovi partiti e movimenti che sono difficilmente classificabili o che sono nuovi e che non conosciamo. Anche in questo caso internet ci da una mano. Esiste un sito, creato dall'associazione openpolis dove attraverso una serie di domande veniamo aiutati a posizionarci tra i vari partiti, ne ho parlato in precedenza in questo post. Utilizzando questo test per vedere quali sono i partiti a noi più vicini risparmiamo tempo nella ricerca e potremmo circoscrivere la lettura dei programmi a quelle a noi più vicini. Se poi vogliamo vedere in sinstesi le posizioni dei vari partiti su una serie di argomenti queste infografiche saranno utilissime.

Una volta individuato la nostra area e letto i programmi vorremmo voler valutare l'effettiva applicabilità delle proposte, oppure valutare la veridicità o meno delle affermazioni fatte dai rappresentanti del partito scelto. Per valutare il primo caso, ovvero l'impatto e l'applicabilità dei programmi proposti (e con una minima conoscenza dell'inglese di alcuni termini economici), potremmo consultare questo studio commissionato dal corriere della sera ed elaborato da Oxford Economics. Se non si avesse voglia di leggerlo tutto, o non si capisse bene cosa significano tutti quei grafici e numeri, potremmo leggere la sintesi che ne fa il corriere stesso. Per quanto riguarda la veridicità o meno delle affermazioni e quindi anche delle proposte fatte dai candidati, un sito molto utile è Pagella Politica. Trovo molto interessante la pagina dedicata ai vari politici dove viene misurata la tendenza a dire la verità o a dire panzane pazzesche in relazione alla statura del politico. Infine vorremmo voler verificare se oltre a dire la verità il politico che si vuole votare abbia mantenuto promesse fatte in precedenza o meno (questo vale ovviamente per i politici che sono già stati eletti in precedenza). Questo ulteriore controllo lo possiamo fare attraverso il sito Bacheca Politica, dove sono state inserite alcune promesse fatte dai politici e dove possiamo vedere quali sono state mantenute e quali no.
 

Con questo si conclude il viaggio nostro viaggio tra i siti internet che se usati bene possono essere una preziosa risorsa per aiutarci a fugare gli ultimi dubbi e a prendere una decisione informata.
 Non mi resta che concludere con un augurio: Buon Voto!!

Links:

Pagina Elezioni 2013 Ministero dell'interno:

Voi siete qui (di Openpolis):

Corriere della Sera, I costi dei programmi:

Pagella Politica:

Bacheca Politica:  

martedì 12 febbraio 2013

E tu dove sei?

Interessante questa iniziativa dell'associazione Openpolis, che permette attraverso 25 domande di aiutare a collocarci nell'offerta politica delle elezioni 2013.
Ovviamente test del genere vanno presi con le pinze, in quanto si basano sulle dichiarazioni pubbliche dei candidati e anche sui programmi elettorali (che si sa sono più linee guida che impegni concreti), ma rimane uno strumento utile per capire la posizine di alcune liste su alcuni arogmenti.
Per quanto mi riguarda, non ci sono sorprese, i partiti a me più vicini sono quelli che già ritenevo vicini alla mia idea di politica, anche se non è detto che il partito più vicino (in questo caso il PD) sia effettivamente quello in cui io mi riconosco.
Se volete fare il test anche voi cliccate questo link: http://politiche2013.voisietequi.it/


La mia Mappa.

mercoledì 19 dicembre 2012

#iostoconmarco

Nelle carceri italiane ci sono 140 detenuti ogni 100 posti letto, una situazione dichiarata insostenibile dallo stesso ministro Severino. Fino ad ora ci sono stati 93 morti di cui 50 suicidi, morti e suicidi che non colpiscono solo i detenuti ma anche le guardie carcerarie. Il carcere italiano è diventato sempre più un “deposito di corpi” che un sistema rieducativo. Per questa situazione l'Italia è stata più volte condannata sia dalla Corte Europea per i Diritti dell'Uomo, sia dall'Unione Europea stessa. Strettamente correlato al tema del sovraffollamento delle carceri c'è l'intasamento del sistema giudiziario sia penale che civile. Un processo in Italia dura molti anni (arrivando anche al decennio), questo fa si che da un lato molte persone vengono detenute illegalmente, in quanto potrebbero risultare innocenti (si stima che circa il 40% dei carcerati sia in attesa di giudizio), dall'altro porta chiunque senta il bisogno di avere giustizia a non avere la sicurezza che questa giustizia avvenga. La sicurezza di aver una sentenza in tempi brevi è importante per lo sviluppo del nostro paese, in quanto è una prerogativa necessaria per attrarre gli investimenti .

Per far in modo che questo problema emerga, e non continui ad essere ignorato in questi giorni lo storico leader del  Partito Radicale, Marco Pannella, sta seguendo uno sciopero della fame e della sete. La situazione della giustizia e dei carceri e un tema caro ai Radicali che da molto tempo cercano di far parlare di questo e di risolvere la situazione. La loro proposta è quella di indire un'amnistia. L'amnistia è quel procedimento tramite il quale, alcuni reati vengono “annullati”. Questo annullamento comporterebbe l'annullamento dei processi in corso e il rilascio di quei detenuti ricadenti nella casistica. Un provvedimento del genere se accompagnato da una riforma della giustizia (il come è aperto a discussione e non sono così informato per dare una mia opinione) porterebbe un alleggerimento non da poco al sistema italiano, sbloccherebbe risorse e potrebbe servire da nuovo inizio e a un rilancio anche economico. Mi rendo conto che sembra un po come dire “liberiamo i criminali”, ma va anche detto che la situazione in cui vivono i detenuti non è umanamente sostenibile e sicuramente non è per niente rieducativo e orientato al reinserimento nella società.

Adesso che il leader radicale rischia la morte, finalmente di questo problema se parla nei giornali e nei telegiornali....o meglio, a mio avviso si fa finta di parlarne. Da quello che vedo in TV (ma anche nei giornali che seguo online) l'attenzione è tutta focalizzata sul rischio di morte di Pannella, sulla sua volontà o meno di interrompere lo sciopero e sulla sfilata di personaggi famosi che (ora) si dichiarano solidali. Quello che manca è il (ri)lancio di una vera campagna di informazione riguardo la situazione italiana, andando ad approfondire i motivi della protesta e non solo la protesta. Di servizi di approfondimento non c'è traccia. Dove sono le immagini vere della situazione delle carceri? O i dati sulla situazione dei processi in Italia? È molto più importante sapere che Ruby è in Messico ( e dirlo in tutte le salse), piuttosto che spiegare come mai un processo di normale cittadino duri 7 anni, oppure è più importante vedere le (poche) spese degli italiani per natale, seguito da servizi analoghi sul comportamento dei greci o dei tedeschi, piuttosto fare il paragone con le carceri di questi paesi?

Detto questo non voglio sminuire lo sciopero di Marco Pannella, questo suo gesto che, abbracciando pienamente la logica della manifestazione non violenta, potrebbe portare all'annichilimento della sua persona in favore di un ideale di solidarietà e giustizia è ammirabile e andrebbe preso da esempio. Abbraccio e approvo pienamente questa causa, che non dovrebbe essere solo la causa di Pannella e dei Radicali, ma dovrebbe essere la causa di tutti, anzi, non dovrebbe proprio esserci il bisogno perché questa causa esita. Mi permetto però di muovergli una piccola critica, non ho apprezzato molto il fatto che il leader radicale ha posto come presupposto per interrompere lo sciopero l'adesione di alcune personalità famose alla lista che intende proporre chiamata “amnistia giustizia e libertà”. Comprendo le ragioni politiche che stanno alla base di questa decisione, ovvero quello di servire da incentivo per l'entrata in campo di elementi validi e di cercare di garantire una continua esposizione mediatica su questi argomenti, ma alle mie orecchie suona molto come un ricatto. Sembra quasi voler dire, “o obbligo qualcuno a condivide la mia causa e a cominciare a combattere per essa, oppure, io mi lascio morire”. Un ragionamento di questo genere va a ledere proprio uno dei valori che si cerca di difendere, ovvero quello della libertà. Mi rendo conto che confrontato a Marco Pannella io sono nessuno, ma ho voluto lo stesso esprimere la mia opinione.
Concludo ad ogni modo sperando che qualcuno accetti le condizioni di Pannella, e che egli interrompa lo sciopero, un portatore di idee e di insegnamenti come lui è molto più utile vivo che morto, e i martiri è meglio lasciarli al Vaticano.


Alcuni links:
Per saperne di più su Giustizia, Carceri e Economia:


Per avere un'idea della situazione delle carceri in Italia:


Per avere un'idea della situazione della giustizia in Italia:


Per vedere quante procedure di infrazione ha l'Italia:

sabato 24 novembre 2012

Andrea's Readings #7 - Pane e Fragole. Trentenni (e un bar) nell'era dei licenziamenti

Pane e Fragole di Mauro pigozzo edito da Aurelia Edizioni non è un libro, è un esperienza multi-sensoriale è un insieme di odori, musica e letteratura.
Pane e Fragole narra parallelamente le vicende di un ragazzo dei giorni nostri che sta finendo le scuole superiori e si appresta a decidere che cosa farà della sua vita. Indeciso se andare all'università o meno con poche prospettive davanti a sé visto la crisi che imperversa. Il ritrovamento di una foto del matrimonio dei suoi genitori da lo slancio alla narrazione degli eventi del passato, che hanno portato al suo concepimento. La narrazione si sposta dunque a metà anni 90, in cui 4 giovani trentenni, anche loro con poche prospettive per il futuro visto il momento difficile dei licenziamenti per delocalizzazione, decidono di collaborare assieme e di gestire un bar.
Divisa tra passato e futuro, la narrazione dei due filoni temporali è destinata ad incrociarsi nel finale che rappresenterà la conclusione della vita passata e l'inizio di un nuovo (possibile) racconto.
Mentre leggi questo libro sei circondato dal profumo di Menta, Fragola, Pane fresco e terra bagnata. Ogni personaggio in questo libro ha un suo odore, un aroma che lo identifica, un profumo che si mescola con gli odori degli altri personaggi, intrecciandosi, mescolandosi e unendosi. Leggere questo libro è come ascoltare un antologia musicale rock anni 90, molte le canzoni citate dando la giusta colonna sonora agli eventi narrati. Molte anche le citazioni cinematografiche, sopratutto a Quentin Tarantino e letterarie, maggiormente opere contemporanee italiane. Questo libro ti permette di scoprire il passato, vivere il presente e immaginare il futuro.
Per chi come me vive nella campagna delimitata dal triangolo Castelfranco-montebelluna-bassano, e ha vissuto in questo ambiente durante le superiori, questo libro è anche un viaggio nei ricordi difatti si fanno spesso riferimenti a concerti, festival e luoghi che spesso frequentavo ai tempi del liceo. (Fuochi fatui, i concerti del Deliriocaneva, il Vinile giusto per citarne alcuni).
Insomma questo libro che non è un semplice libro ma appunto un viaggio sensoriale, un libro che dovrebbe essere letto da tutti, dai giovani ventenni, meno giovani trentenni e quarantenni perché il messaggio che secondo lanciato è quello di non disperare mai. Anche se tutto sembra negativo, basta rimboccarsi le maniche per cambiare le cose e se proprio non dovesse essere così arriverà il tempo in cui le cose che ci sembravano insormontabili e i limiti invalicabili non avranno più importanza.

Link:





mercoledì 7 novembre 2012

Consigli per Votare

Meme apparso sulla pagina di Game of Thrones

Oggi tutti parlano delle elezioni americane, e così ne parlo pure io. Non voglio però parlare del fatto che Obama è stato rieletto (Yahoo) ne del fatto che comunque avrà un mandato non tanto facile visto che una camera gli è contraria (bhooo), del fairplay dimostrato da Romney è tutto il giorno che ci assillano con queste storie. Voglio parlare di una cosa che mi ha colpito molto, e che non saprei come definirlo se non Facebook-vote-meme.
Meme postato sulla pagina della Marvel
Come consueto ogni mattina appena sveglio accendo il computer e davanti alla mia tazza di latte e cerali accedo a facebook (lo so male male male), quasi tutte le pagine facebook americane che seguo avevano postato un meme che incitavano ad andare a votare, con le foto dei loro prodotti o dei personaggi (la maggior parte di queste pagine sono di serie televisive) associate al fatto di andare a votare. Certo capisco la logica commerciale che ci stà dietro, ovvero nel giorno in cui la parola maggiormente cercata sarà “vote”, facciamo dei post con questa parola oppure vista in un altro modo nel giorno in cui si suppone che la maggior parte delle persone che mi seguono vanno a votare, faccio dei post su questo in modo da far sentire il mio marchio più vicino a loro.
Meme postato sulla pagina di Andrew Christian
Questo comunque non mi ha impedito di rimanere senza parole, in primis perché questi messaggi sollecitavano i followers di quella pagina ad andare a votare, senza prendere nessuna posizione per l'uno o l'altro candidato e poi per il semplice fatto che ci fossero dei messaggi del genere. Insomma si parla tanto (e si demonizza molto) il sistema Capitalistico\consumistico che, secondo alcuni, ha levato di mano ai cittadini ogni potere decisionale (tanto è l'economia che detta le regole/ e poi vediamo che (almeno su facebook) coloro che potrebbero beneficiare maggiormente dal fatto che i cittadini non vadino a votare esortano le persone a votare? 
Secondo me è fantastico quello che è successo, non so se questa pratica sia una consuetudine, quindi non so se sia una cosa tipica del sistema americano, ma mi chiedo, perché anche in Italia non potremmo fare la stessa cosa? In un paese dove l'astensionismo sta aumentando vertiginosamente perché le nostre industrie\aziende non prendono esempio e adottino questo tipo di pubblicità? Non sarebbe male, e forse a qualcosa servirebbe.

Meme postato sulla pagina di True Blood con il commento "Don’t be a fool. LIKE this if you voted today"

venerdì 2 novembre 2012

Andrea's Readings #6 - Sul Sentiero di Reitia

Durante le giornate di Libri in Cantina, annuale fiera del libro aperto alle piccole case editrici che svolge al castello di Susegana (TV) ho acquistato il libro “Sul sentiero di Reitia” di Mariangela Mariga edito dalla Anguana Edizioni.
Sono stato attratto da questo libro principalmente dal titolo; reminiscenze elementari (o meglio tutta la terza elementare passata a studiare i paleoveneti) mi ricordavano che Reitia era la Dea adorata dagli antichi veneti. Come spesso accade anche la copertina, che mostra una donna-guerriera con il suo cavallo, ha attirato la mia attenzione.
Un altro fattore che è stato determinante nella mia decisione di leggere questo libro è stata l'ambientazione del racconto ovvero in Veneto (in particolare in un veneto medievale) ma questo medioevo e questo Veneto non sono quelli storici. L'autrice infatti ha riscritto la storia ed ipotizza che l'espansione dell'impero romano sia stato contenuto da un'alleanza tra i Veneti e Celti. Questa alleanza ha portato alla formazione della Federazione delle Libere nazioni che si estende dalla penisola iberica fino all'impero di Alessandro magno (che non è morto giovane e quindi ha potuto consolidare il suo regno), mentre in Italia confina con l'impero romano all'altezza degli appennini settentrionali.
Dunque la mia vena regionalistica, che mi ha fatto pensare “Che bello, un fantasy ambientato in veneto e che richiama la spiritualità pre-crisitana”, la mia vena fantapolitica che mi ha portato ad immaginare intrighi e tradimenti tra regni (che potenzialmente potrebbero essere esistiti) e la mia passione per le donne guerriere (da Xena a Buffy passando per Aspen e Witchblade) mi hanno indotto ad acquistarlo.
La storia narra le avventure di Benetika, errante sacerdotessa di Reitia (Ordine religioso femminile la cui casa madre è in veneto) guerriera e guaritrice (unico caso al mondo) dotata di alcuni poteri sovrannaturali definiti “il dono di Reitia” che le danno (sembra per periodi limitati) una sorta di super-velocità e la capacità di ragionare velocemente.Nella prima parte del libro Benetika incontra un gruppo di esiliati fedeli a Morgan, un Duca spodestato illegittimamente dal proprio cugino, e decide di restare con loro ad aiutarli anche perché si innamora del Duca esiliato. Nella seconda parte del libro Benetika viene accolta nella corte del rè del Veneto dove dovrà accudire il principe, ferito in un agguato.
Mi è piaciuto molto lo stile di scrittura dell'autrice, molto lineare ed immediato. Una scrittura che ti prende, ti assorbe e ti fa venir volgila di leggere tutto d'un fiato il libro. Anche i tempi del racconto sono coinvolgenti, leggi con la voglia continua di sapere che cosa succede dopo. Non vengono risparmiati dettagli sui costumi e l'abbigliamento dell'epoca, cosa che aiuta a entrare nel romanzo, ne vengono risparmiati i dettagli cruenti della battaglia. I dettagli sulla spiritualità e sulle tradizioni non vengono risparmiati (è stato fatto un buon lavoro di ricostruzione) così come ho molto apprezzato l'accuratezza nella descrizione di come Benetika usi le erbe per curare.
Nonostante tutte queste note positive, non posso esimermi da farne alcune critiche. L'amore tra Benetika e Morgan è il motivo trainante del libro. Amore che viene descritto spesso nei dettagli carnali. Proprio questo eccessivo accento all'amore carnale, tanto che in alcuni momenti mi sembrava di star leggendo un harmony, ma ha lasciato un poco perplesso.
Come dicevo, visto il setting innovativo e interessante, mi aspettavo di leggere qualcosa che avesse a che fare proprio con questo scenario che invece sembra sia stato creato solo per spiegare la geografia e il motivo per cui il culto della Dea Reitia persistesse in epoca medievale. Inoltre benché alcuni rituali siano stati spiegati a fondo così come la spiritualità politeista, con tanto di formule e spiegazioni delle differenze usanze tra celti e veneti, poca attenzione e spiegazioni sono state date all'ordine sacerdotale a cui appartiene Benetika. Altro punto dolente è il fatto che le capacità di Benetika sono date per assodate, nessuna spiegazione o congettura sulla loro origine, così come per il fatto che benché venga ripetuto più volte che Benetika sia l'unica ad essere sia sacerdotessa che guerriera e che questo è una cosa particolare, poche spiegazioni o almeno congetture sul perché e sui metodi di apprendimento delle sacerdotesse vengono fornite. Ancora, tra la prima parte del libro e la seconda parte c'è un intermezzo di due pagine dove viene spiegato cosa accade durante sette anni di pellegrinaggio di Benetika. Gli avvenimenti presenti in questo intermezzo vengono poi spesso richiamati nella seconda parte del libro, l'impressione che ho avuto è stata che questo intermezzo sia stato in realtà un taglio di alcuni capitoli ed infatti a volte sentivo la necessità di avere maggiori dettagli riguardo gli anni precedenti a quelli raccontati nella seconda metà del libro.
Concludendo posso affermare che dal punto di vista della scrittura, dello svolgimento del racconto e del setting il libro si presenta in maniera innovativa e molto scorrevole, ad ogni modo credo che ci siano molte cose da sviluppare e un enorme potenziale da esplorare...magari in un possibile prequel\sequel???

Link:

sabato 20 ottobre 2012

Andrea's Readings #5 - A volte ritorno


E se l'unico comandamento che Dio avesse dato all'umanità fosse “Fate i Bravi”? E se Dio, sgomento per come si sono comportati gli esseri umani negli ultimi 500 anni decidesse di rimandare Gesù sulla terra? E se Gesù, tornato sulla terra fosse veramente umano, niente miracoli ma solo un gran talento per la chitarra, una passione per il rock e un grandissimo cuore?
Questo è l'incipit di A volte ritorno di John Niven della collana stile libero Einaudi (ben il secondo libro della collana stile libero che leggo quest'anno). A volte ritorno (la quale traduzione secondo me non rende il titolo originale “The second Coming” (la seconda venuta)). Il Gesù moderno è un giovane di 30 anni al quale piace fumare marijuana e suonare musica rock; senza un lavoro stabile ne denaro ma che cerca sempre di aiutare chi si trova in difficoltà e purtroppo senza super poteri che gli permettano di fare i “miracoli”. Proprio per questo suo spirito di aiuto verso il prossimo si circonda dei reietti della società, barboni, drogati, alcolizzati, prostitute e omosessuali malati di Aids e si attira le malevolenze e gli sguardi indignati dei “cristiani convinti” quelli convinti che gente come loro siano condannati all'inferno. Una serie di vicissitudini e la necessità di fare in modo che il suo messaggio sia captato dal maggior numero di persone, lo porteranno ad intraprendere un viaggio attraverso l'America in un pulmino da New York a Los Angeles per partecipare ad American Idol (una specie di X-factor). Conclusa l'esperienza si rintana in Texas dove costruisce la sua comunità e dove uno sgangherato gruppo di esseri umani cercherà di vivere in pace seguendo appunto l'unico vero comandamento. Purtroppo anche questa volta le cose non andranno troppo bene, e al compiere dei 33 anni succederà un putiferio....
A volte ritorno è un libro comico, ma che allo stesso tempo vuole far ragionare sulle ingiustizie della società attuale. Un libro che punta il dito sulla società moderna che etichetta e sopprime tutto ciò che non è standard e che non da la possibilità di riscattarsi o esprimersi, una società dove in nome della religione si emarginano persone, le si condannano o le si ignorano. Ma non tutto è negativo, questo è un libro musicale, ogni canzone “cantata” da Gesù ha un suo perché, un messaggio....riusciranno gli umani questa volta a Fare i Bravi?

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