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mercoledì 22 agosto 2012

Andrea's Readings #4 - Neurolandia


Come ho detto in un post precedente, volevo approndire la mia conoscienza della crisi, e dopo aver letto il libro di Krugman, volevo cercare di informarmi maggiormente sulla situazione europea e magari sulla situazione italiana. E' per questo che mi sono avvicinato a Neurolandia di Eugenio Benetazzo edito in italia da Chiarelettere. Il libro ripercorre velocemente le origini di questa crisi, o di queste crisi, difatti secondo l'autore la crisi iniziata negli Stati uniti nel 2007 e quella che attualmente sta colpendo l'Europa sono si collegate ma hanno cause distinte. Le cause della crisi Europea vanno ricercate nell'adozione della moneta unica in un momento in cui le economie dell'area nord-europea e quelle dell'area mediterranea non erano per niente simili o sincronizzate come richiederebbe la teoria dell'Optimum currency area.
Riprendendo quello che mi ricordo dal mio corso di Economia dell'Integrazione Europea cerco di spiegare l'OCA, ovvero quella teoria economica che servirebbe a definire quali parametri sono necessari per creare un area geografica con un unica moneta in modo da massimizzarne i benefici. I criteri principali sui quali secondo questa teoria si basa questa teoria sono:
  1. Mobilità lavorativa all'interno degli stati
  2. Economie degli stati che formano l'OCA devono essere simili e sincoronizzate
  3. I flussi di capitali devono essere liberi
  4. I trasferimento automatico di capitali come aiuto per le aree che sono.
Come è facile notare l'Europa soddisfaceva sicuramente il primo e il terzo requisito (almeno potenzialmente) mentre non esistono tuttora i finanziamenti automatici ne si può dire che le economie fossero simili ne sicnronizzate. Quello che sta succedendo in europa sarebbe dunque una crisi asimmetrica, una crisi dunque che affligge in modo diverso il nord-europea e il sud-europa.
Neurolandia spiega i vari fattori di diseguaglianza, Spiega la teoria dell'Euro2 ovvero la possibile creazione di un euro più debole, di serie b utilizzato dai paesi in difficoltà in modo da riusire a diventare più competitivi e di adeguare le proprie economie.
Benetazzo è anche un sostenitore degli Eurobond, la cui istitutuzione secondo lui non sarebbe una panacea ma rappresenterebbe comunque uno stimolo per il la soluzione della crisi.
Interessante l'attacco alle alle “Tre sorelle” ovvero le agenzie di Rating, americane che possono fare il bello e il cattivo tempo e il suggerimento di istitutire una agenzia di ratin Europea.
Alla fine del libro l'autore dopo aver fatto un escursus generale illustrando la situazione asiatica e delle altre economie emergenti e dopo aver intrapreso un lungo cammino nella situazione italiana suggerisce alcune soluzioni sia a livello Europeo che a livello Nazionale italiano.
Per quanto riguarda il livello Europeo, suggerisce di intensificare i processi verso un unione sempre più federale (mia interpretazione) creando da figura di un leader europeo unico e la trasformazione della BCE in una banca federale.
Per quanto riguarda l'Italia sono interessanti le propsote della creazione di una sorta di bond nazionali il quale acquisto darebbe la possibilità ai detentori di questi bond di avere una detrazione fiscale non indifferente. Questi bond avendo un tasso di intaresse più bassi potrebbero essere usati per ripagare velocemente i creditori e allo stesso modo farebbe in modo che il debito pubblico venga “nazionalizzato” in questo modo i cittadini riacquisterebbero la sovranità perduta (secondo l'autore). Ancora una volta vengono suggeriti tagli all'apparato pubblica concentrandosi sopratutto sull'accorpamento delle provincie ma sopratutto dei comuni, in modo da diminiere i costi di gestione ma fornire servizi migliori.
Una proposto che non mi è piaciuta invece è l'ipotetica istituzione di una tassa sulla salute per abolire l'Irap. Secondo l'autore questa tassa dovrebbe essere calcolata su una serie di parametri che tengano conto degli stili di vita a rischio delle persone (ad esempio se sono fumatori o alcolizzati se mangiano male). Suggerisce addirittura di calcolare questa tassa in base agli esami del sangue.
Infine afforta un tema che mi è caro, ovvero la rivalutazione della politica, ovvero cercare in qualche modo di ritornare alla politica di professione cosi come definita fa Weber.
Questo libro è molto scorrevole, a tratti non è molto chiaro e credo che richieda una certa dose di dimestichezza con i termini e concetti ecomomici da parte del lettore, ma nonostante questo è una buona lettura per chi vorrebbe farsi un opinione informata su quello che stà accadendo.
Link

mercoledì 15 agosto 2012

Andrea's readings #1 -Fuori da questa crisi adesso!



In queste settimane ho letto il libro di Paul Krugman, Fuori da questa crisi adesso!, edito in italia da Garzanti.
I motivi che mi hanno spinto a leggere questo libro sono molteplici, inanzi tutto benchè capisca poco di economia voglio cercare di capire meglio questa crisi economica che continua inperversare. Un altro motivo che mi ha spinto verso questo manoscritto di Krugman è dato dal fatto che quasi tutti i libri di economia sui quali ho studiato sono stati scritti da lui e infine sono stato colpito dal manifesto scritto assieme Richard Layard alcune settimane or sono.

Comincio subito con il dire che è un libro accessibile a tutti, è ovviamente un libro di economico e per cui contiene alcuni termini specifici di questa disciplina e alcuni grafici, ma non manca di spiegare il significato e di fare quelche discressione sulla teoria economica e sui concetti, rendendo quindi comprensibile l'argomento.
Per quanto mi riguarda è anche è un buon libro con un giusto mix di tecnicismo, ironia e similitudini azzeccate che evita di rendere il troppo tutto noioso e anzi in alcuni momenti durante la lettura ero assorso e “preso” come stessi leggendo un romanzo.

Krugman fa un escursus dell'origine della crisi, non parte dal 2007 momento in cui è scoppiata la bolla immobiliare e finanziaria americana, egli spiega come una serie di deregolamentazioni abbiano creato le condizioni ideali perchè la crisi avvenisse. Interessante è il parallelo continuo con la crisi del 1929 e citazioni di quel periodo che “tranne alcuni termini arcaici (cit. Krugman 2012)” potrebbero essere scritte oggigiorno. Sono interessanti le sue opinioni sul lavoro svolto per arginare e per porre fine a queste crisi, sia dal punto di vista politico (molto tendente verso il partito democratico repubblicano se pur con alcune critiche) che dal punto di vista economico (interessante sopratutto il far notare come il dibattico economico si sia spostato apperentemente senza motivo dall'attenzione alla disoccupazione all'attenzione sul debito pubblico).
Nota negativa del libro, come l'autore afferma più volte è un libro incentrato quasi intereamente sugli Stati Uniti d'America, un solo capitolo è dedicato interamente alla situazione Europea, capitolo che potrebbe essere ampliato e dettagliato meglio (magari in un altro libro?).

Tutto sommato però il mio obiettivo è stato raggiunto, ora comprendo sicuramente meglio le cause di questa crisi e il perchè alcune risposte date non funzionano o sembrano non funzionare. Inoltre sono rimasto con una curiosità che sicuramente mi porterà ad approfondire questo argomento, cercando per quanto mi sarà possibile di conentrarmi di più sulla situazione Europea e magari Italiana.

Alcuni link:

Manifesto di Krugman e Layard:

Scheda del Libro: