Durante le giornate di
Libri in Cantina, annuale fiera del libro aperto alle piccole case
editrici che svolge al castello di Susegana (TV) ho acquistato il
libro “Sul sentiero di Reitia” di Mariangela Mariga
edito dalla Anguana Edizioni.
Sono stato attratto da
questo libro principalmente dal titolo; reminiscenze elementari (o
meglio tutta la terza elementare passata a studiare i paleoveneti) mi
ricordavano che Reitia era la Dea adorata dagli antichi veneti. Come
spesso accade anche la copertina, che mostra una donna-guerriera con
il suo cavallo, ha attirato la mia attenzione.
Un altro fattore che è
stato determinante nella mia decisione di leggere questo libro è
stata l'ambientazione del racconto ovvero in Veneto (in particolare
in un veneto medievale) ma questo medioevo e questo Veneto non sono
quelli storici. L'autrice infatti ha riscritto la storia ed ipotizza
che l'espansione dell'impero romano sia stato contenuto da
un'alleanza tra i Veneti e Celti. Questa alleanza ha portato alla
formazione della Federazione delle Libere nazioni che si estende
dalla penisola iberica fino all'impero di Alessandro magno (che non è
morto giovane e quindi ha potuto consolidare il suo regno), mentre in
Italia confina con l'impero romano all'altezza degli appennini
settentrionali.
Dunque la mia vena
regionalistica, che mi ha fatto pensare “Che bello, un fantasy
ambientato in veneto e che richiama la spiritualità pre-crisitana”,
la mia vena fantapolitica che mi ha portato ad immaginare intrighi e
tradimenti tra regni (che potenzialmente potrebbero essere esistiti)
e la mia passione per le donne guerriere (da Xena a Buffy passando
per Aspen e Witchblade) mi hanno indotto ad acquistarlo.
La storia narra le
avventure di Benetika, errante sacerdotessa di Reitia (Ordine
religioso femminile la cui casa madre è in veneto) guerriera e
guaritrice (unico caso al mondo) dotata di alcuni poteri
sovrannaturali definiti “il dono di Reitia” che le danno (sembra
per periodi limitati) una sorta di super-velocità e la capacità di
ragionare velocemente.Nella prima parte del libro Benetika incontra
un gruppo di esiliati fedeli a Morgan, un Duca spodestato
illegittimamente dal proprio cugino, e decide di restare con loro ad
aiutarli anche perché si innamora del Duca esiliato. Nella seconda
parte del libro Benetika viene accolta nella corte del rè del Veneto
dove dovrà accudire il principe, ferito in un agguato.
Mi è piaciuto molto lo
stile di scrittura dell'autrice, molto lineare ed immediato. Una
scrittura che ti prende, ti assorbe e ti fa venir volgila di leggere
tutto d'un fiato il libro. Anche i tempi del racconto sono
coinvolgenti, leggi con la voglia continua di sapere che cosa succede
dopo. Non vengono risparmiati dettagli sui costumi e l'abbigliamento
dell'epoca, cosa che aiuta a entrare nel romanzo, ne vengono
risparmiati i dettagli cruenti della battaglia. I dettagli sulla
spiritualità e sulle tradizioni non vengono risparmiati (è stato
fatto un buon lavoro di ricostruzione) così come ho molto apprezzato
l'accuratezza nella descrizione di come Benetika usi le erbe per
curare.
Nonostante tutte queste
note positive, non posso esimermi da farne alcune critiche. L'amore
tra Benetika e Morgan è il motivo trainante del libro. Amore che
viene descritto spesso nei dettagli carnali. Proprio questo eccessivo
accento all'amore carnale, tanto che in alcuni momenti mi sembrava di
star leggendo un harmony, ma ha lasciato un poco perplesso.
Come dicevo, visto il
setting innovativo e interessante, mi aspettavo di leggere qualcosa
che avesse a che fare proprio con questo scenario che invece sembra
sia stato creato solo per spiegare la geografia e il motivo per cui
il culto della Dea Reitia persistesse in epoca medievale. Inoltre
benché alcuni rituali siano stati spiegati a fondo così come la
spiritualità politeista, con tanto di formule e spiegazioni delle
differenze usanze tra celti e veneti, poca attenzione e spiegazioni
sono state date all'ordine sacerdotale a cui appartiene Benetika.
Altro punto dolente è il fatto che le capacità di Benetika sono
date per assodate, nessuna spiegazione o congettura sulla loro
origine, così come per il fatto che benché venga ripetuto più
volte che Benetika sia l'unica ad essere sia sacerdotessa che
guerriera e che questo è una cosa particolare, poche spiegazioni o
almeno congetture sul perché e sui metodi di apprendimento delle
sacerdotesse vengono fornite. Ancora, tra la prima parte del libro e
la seconda parte c'è un intermezzo di due pagine dove viene spiegato
cosa accade durante sette anni di pellegrinaggio di Benetika. Gli
avvenimenti presenti in questo intermezzo vengono poi spesso
richiamati nella seconda parte del libro, l'impressione che ho avuto
è stata che questo intermezzo sia stato in realtà un taglio di
alcuni capitoli ed infatti a volte sentivo la necessità di avere
maggiori dettagli riguardo gli anni precedenti a quelli raccontati
nella seconda metà del libro.
Concludendo posso
affermare che dal punto di vista della scrittura, dello svolgimento
del racconto e del setting il libro si presenta in maniera innovativa
e molto scorrevole, ad ogni modo credo che ci siano molte cose da
sviluppare e un enorme potenziale da esplorare...magari in un
possibile prequel\sequel???
Link:
Nessun commento:
Posta un commento